Così internet of things cambierà il commercio

L’Internet delle cose o Internet of Things cambierà drasticamente il business e avrà forti impatti sui modi di vendere? Sì, secondo l’80% dei rivenditori intervistati nel sondaggio condotto da Retail System Reaserch (Rsr), la società americana specializzata in ricerche che analizzano l’influenza della tecnologia nell’industria del commercio al dettaglio. E in effetti, sensori di ogni genere possono essere piazzati nei magazzini e nei negozi per inviare informazioni agli smartphone dei clienti e ai sistemi informativi del retailer, via connessione wi-fi. Cosa farne di tutti quei dati? Per esempio, si potrebbe migliorare i tassi di rotazione delle scorte e renderne più efficiente la gestione, oppure rafforzare la fedeltà all’insegna con promozioni personalizzate in tempo reale, ossia promuovere azioni di cross e up selling mettendo a disposizione prodotti o servizi collegati con la scelta d’acquisto iniziale o proporre prodotti e marchi di gamma superiore rispetto alla preferenza inizialmente espressa. E, ancora, qualcosa di più avveniristico che consiste nel tracciare il comportamento del cliente nella rivendita per suggerire ai commessi, dotati di tablet, come comportarsi e cosa consigliare o esporre. Insomma, le possibili applicazioni sono parecchie, le sperimentazioni molte, ma pochi i casi d’uso. Il problema è che se la tecnologia è matura, è difficile comprendere fino in fondo le potenzialità e calarle nella realtà integrandole ai sistemi informativi.

Il 36% dei retailer americani coinvolti nella ricerca di Rsr afferma di avere già intrapreso iniziative per la gestione delle scorte, Il 34% invece, dichiara di intuire la portata del fenomeno ma di non avere la più pallida idea di come concretamente si paleserà. Eppure, poiché la centralità del cliente è tutto e il servizio pure, non dovrebbe essere difficile mettersi d’accordo con qualche azienda per lanciare formule nuove di vendita, magari per prodotti che hanno bisogno di essere spiegati oppure con contenuti ad alto valore aggiunto. Un ostacolo potrebbe essere la la scarsa conoscenza dei potenziali vantaggi da parte di chi nelle aziende ha compito di definire la strategia del marchio come ha evidenziato il 53% del campione, mentre il 47% pensa sia troppo difficile identificare specifici casi d’uso nel retail. Insomma, il vero problema è la mancanza di best practice visto che il 51% del campione però manifesta la volontà di sfruttare l’IoT per diversificarsi dalla concorrenza.InternetOfThingsRetail

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui