È di mister Diadora la prima casa italiana Leed Platinum

    Etica ed estetica applicata all’edilizia: è il metodo di costruzione Welldom, che punta al minimo impatto ambientale e al massimo comfort abitativo. Un esempio concreto è BioCasa_82, la prima residenza privata in Europa ad aver ottenuto l’attestato di conformità Leed Platinum, e la prima in Italia ad aver condotto privatamente l’analisi carbon footprint, risultata inferiore del 60% rispetto alla media degli edifici tradizionali. Edificata per Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora, con la progettazione dell’architetto Rosario Picciotto dello Studio Arplan, consuma meno di 25 chilowattora al metro quadro all’anno grazie a un uso intelligente delle risorse.

    Biocasa_82, progettata da Rosario Picciotto dello Studio Arplan e costruita da Welldom
    Biocasa_82, progettata da Rosario Picciotto dello Studio Arplan e costruita da Welldom

    Energia e luce

    C’è un sistema energetico costituito da due sonde geotermiche verticali a ciclo chiuso, la prima pompa di calore da 20 Kw serve per il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione dell’acqua calda sanitaria; la seconda da 7 Kw invece recupera il calore dal salone sul lato sud, che si affaccia su un patio con una grande vetrata, attraverso un sistema radiante inserito nel massetto del pavimento e il riciclo forzato dell’aria. Questo calore viene utilizzato per riscaldare le stanze a nord, gli interrati e l’acqua sanitaria e se in eccesso viene trasferito al terreno attraverso il campo geotermico. Inoltre è stato installato un impianto fotovoltaico con una potenza di 14 kwp. In un progetto così attento all’energia proveniente da fonti rinnovabili, la luce naturale si è visto è essenziale, ma può provocare il surriscaldamento. Il problema è stato superato in parte con il posizionamento a sud delle grandi vetrate (in estate ricevono meno radiazione poiché i raggi del sole incidono ad angolo acuto sulla superficie), e con un sistema di filtri e schermature. Se le lastre del materiale scelto hanno un fattore solare basso pari a 0,32, ci sono anche delle quinte in legno esposte ad est e ovest per schermare la luce e delle tende interne, con sensori di luce e vento, che si aprono e si chiudono automaticamente senza compromettere la luminosità dell’ambiente.

    La facciata a sud con le ampie vetrate e le quinte in legno
    La facciata a sud con le ampie vetrate e le quinte in legno
    La caldaia
    La caldaia

    Aria e acqua

    Dopo aver effettuato un test sulla tenuta dell’aria per evitare dispersioni energetiche, è stato installato un impianto di ventilazione meccanica controllata (Vmc) centralizzato dotato di un sensore CO2, di sonde di umidità e prese di aspirazione a parete per il ricambio dell’aria e per mantenere i valori di temperatura ed umidità desiderati in tutto l’edificio, mentre il recuperatore di calore consente di assorbirne una valore pari all’88%. L’aria esterna in pratica viene filtrata da polveri, acari e pollini prima di essere immessa in ambienti già privi di gas radon, di prodotti di sintesi e composti organici volatili, di campi elettrici e magnetici nocivi, grazie alla posa di membrane impermeabilizzanti e alle pareti in legno massiccio in grado di abbattere fino al 95% delle onde prodotte da elettrodotti, ripetitori per telefonia e trasformatori. Non solo, i pavimenti e le pareti sono studiati per garantire sempre la temperatura ideale ed il naturale deflusso del vapore acqueo, evitando la formazione di condensa e muffe. Per quando riguarda le risorse idriche c’è un sistema di serbatoi integrati per il recupero e il riuso del 100% delle acque piovane anche di elevata intensità e convogliarne una parte per sanitari e lavatrice e l’altra per l’irrigazione del giardino che beneficia anche dell’acqua captata a terra depurata da un disoleatore e condensa grassi. Poi, rubinetterie e docce con erogatori a basso flusso; cassette di scarico per wc a doppio flusso ed elettrodomestici ad alta efficienza contribuiscono a ridurre la domanda di acqua potabile.

    L'interno con le pareti in legno massiccio
    L’interno con le pareti in legno massiccio

     

    Attenzione all’ambiente

    Nella valutazione Leed non c’è solo l’uso intelligente dell’energia e dell’acqua che supera le prassi locali e trasforma il mercato. Si misura anche l’impatto delle tecniche costruttive nell’ambiente circostante. I rifiuti generati dalla demolizione sono stati avviati a riciclo per il 99%, mentre la percentuale di quelli derivati dalla costruzione e smaltiti a nuova vita è del 74%. La cosa importante fanno notare in Welldom è la formazione delle maestranze sulla raccolta differenziata, un passaggio essenziale in cantiere. Non solo, la casa è composta quasi interamente da materiali naturali e rinnovabili che potranno essere riciclati o riutilizzati a fine ciclo vita. Che si attesta sui 50 anni con una carbon footprint complessiva ridotta del 57%, mentre la media in bioedilizia si attesta attorno al 37%. Infine, BioCasa_82 si trova a Monte Belluna in provincia di Treviso che non è una zona a rischio di inondazioni, ma ha una struttura portante in legno massiccio a tavole incrociate prefabbricate a tenuta di sisma e fuoco. Il legname impiegato è certificato e proviene da una foresta a 400 chilometri, mentre i materiali per i calcestruzzi sono stati estratti e lavorati in zone limitrofe, la pietra dei pavimenti proviene dalle cave in provincia di Padova, mentre il coppo veneto della copertura proviene da un luogo a 300 chilometri di distanza.

    Enrico Moretti Polegato
    Enrico Moretti Polegato

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