Macché rendering, ora si fanno quattro passi nel progetto

Entro cinque anni il rendering di un immobile o di una costruzione qualsiasi sembrerà un reperto archeologico, assicura il designer Olivier Demangel della società inglese Ivr Nation, specializzata in tecnologie interattive. Già perché tra un lustro gli architetti potranno utilizzare la realtà virtuale a partire dalle prime fasi processo di progettazione, per abitare in digitale i loro disegni e apportare modifiche al volo. Indossare gli occhiali 3D per fare quattro passi tra le mura di una struttura non ancora costruita sarà molto semplice, così come rendersi conto in anticipo che forse il materiale scelto non è proprio quello giusto, oppure che qualcosa in più non guasterebbe.

Nel dubbio, si potrà mandare il file al committente e fare un giro virtuale allo stesso momento (insieme non è ancora previsto, ma è probabile che si troverà il modo prima o poi) per poi prendere la decisione definitiva. Per dimostrare che, questa tecnologia è già andata oltre la fase prototipale, Demangel ha realizzato un video usando per i contenuti alcune fotografie trovate online, di una casa dove non è mai stato fisicamente, il software 3ds Max per disegnare i vari piani e poi ha importato tutte le informazioni digitali raccolte utilizzando il motore software di Unreal, un popolare videogioco di dieci anni fa. Il risultato ha convinto il progettista della casa in questione, ma anche molti altri suoi colleghi architetti. Anche per gli agenti immobiliari rischia di essere una rivoluzione: poter far visitare gli stessi ambienti a un numero imprecisato di possibili acquirenti. Certo, la soluzione deve essere ancora affinata e resa ancora più precisa, per ora lo è al 90%, ma però si tratta di poco tempo. Ne servirà di più per metabolizzare la novità.

La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel
La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel

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