Il nuovo Saie Smart House punta sulla tecnologia

    Nasce il nuovo Saie e sarà tutto centrato sulla casa tecnologica. Si chiamerà, infatti, Saie Smart House 2015 e specializzerà l’offerta espositiva nei comparti della progettistica, dei software, delle macchine da cantiere casa, nelle innovazioni per intervenire nel recupero del patrimonio esistente e per realizzare costruzioni sicure, intelligenti e sostenibili. La prima edizione a Bologna di Sie, il Salone dell’Innovazione Impiantistica per gli Edifici sarà dedicato a tutte le filiere produttive dell’impiantistica civile: termoidraulica, della climatizzazione, delle energie rinnovabili e della domotica. Le due manifestazioni insieme, quindi,  presenteranno l’approccio nuovo necessario a progettare e realizzare l’integrazione di un Sistema edificio-impianto. Le novità sono state presentate dal presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli: «La realizzazione di Saie Smart House dovrebbe essere il focus di una nuova politica industriale per il rilancio dell’edilizia assieme alla realizzazione delle reti, materiali e immateriali, per la modernizzazione, qualificazione e messa in sicurezza dei territori, così come è stato stabilito dalle linee guida dell’Unione Europea». Insomma, dopo  l’edizione dei 50 anni, nell’ottobre 2014, che ha avuto oltre 93mila visitatori, Saie vuole rinnovarsi, con l’aggiunta di Sie. Alla manifestazione, in programma dal 14 al 17 ottobre, saranno presenti anche una grande area e un grande programma di attività dedicato alla presentazione dei progetti di ricerca più avanzati , alla dimostrazione delle tecnologie più innovative e sarà di nuovo presente la grande attività di formazione e aggiornamento per tutti i professionisti, svolta da Saie Academy, la grande scuola promossa con la partecipazione di tutte le facoltà di Ingegneria civile e dell’architettura Italiane.

    Conferenza stampa del nuovo Saie
    Conferenza stampa del nuovo Saie

    Secondo Norbert Lantschner, direttore scientifico del nuovo Saie Smart  house, «recuperare ciò che abbiamo costruito sarà la grande impresa dei prossimi due, tre decenni. È la risposta adeguata e necessaria alla sfida energetica e ambientale che sta cambiando il nostro mondo. Il trend della riqualificazione è in atto ma deve essere rafforzato, accelerato e intensificato seguendo i principi del deep building renovation. Riqualificare involucri e impianti è intelligente, anzi quattro volte intelligente: protegge l’ambiente, le risorse della terra, il proprio portafoglio e migliora il benessere abitativo».

    Bologna ha confermato, in ogni caso, la partnership con il mondo delle costruzioni. Il vicepresidente di Federcostruzioni, Luca Turri, ha ricordato che nel 2013 il valore della produzione del settore che si riconosce nella associazione è stato pari a 400 miliardi e 769 milioni di euro, per un’occupazione di oltre 2,7 milioni di addetti. «Attualmente le costruzioni rappresentano il 13% del valore complessivo della produzione nazionale di beni e servizi e l’11% dell’occupazione totale. E questo nonostante una crisi che ha determinato un crollo degli investimenti che l’Ance ha stimato dall’ inizio della crisi a tutto il 2014 pari a 64 miliardi in meno. La crisi del settore ha significato una perdita di ben 520mila addetti, ovvero poco meno del 26% del totale dei lavoratori del comparto. Un numero enorme che diventa ancora più preoccupante se si considera anche l’indotto, sfiorando gli 800 mila posti di lavoro persi».

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