Il 2015 è iniziato con una baruffa fiscale: il decreto varato la vigilia di Natale (forse con il pensiero al cenone) che condona i reati di frode relativi a somme al di sotto del 3% dell’imponibile ha innescato una polemica e una rapida retromarcia. Morale: la fretta è necessaria, viste le condizioni dell’economia, ma spesso è anche cattiva consigliera. Eppure l’anno appena iniziato dovrà essere all’insegna del «yes, we can», cioè se po’ fa’, e presto. Con lo spettro di una nuova tragedia greca all’orizzonte, che potrebbe mettere in discussione di nuovo la solidità dell’euro e farci ripiombare nella crisi finanziaria, è necessario che la politica economica si traduca in fatti.
La proroga dei bonus sulla casa è un primo passo. Ma ci vuole altro. Sul fronte degli investimenti pubblici le promesse di puntare sulla messa in sicurezza degli edifici e delle infrastrutture diventa urgente a ogni acquazzone e a ogni tremolio della terra. Sono soldi che bisogna lasciare fuori dai conti sottoposti al patto fiscale europeo. Sarà quindi necessario un pressing su Bruxelles (e su Berlino) per riuscire a strappare una variante allo stringente patto di stabilità. Non solo: è necessaria l’efficenza di chi governa anche a livello locale. E non sono sogni. Un esempio: in Piemonte la Giunta Chiamparino ha approvato la proroga al 31 dicembre 2015 delle norme sugli interventi riguardanti l’ampliamento o la demolizione, con la successiva ricostruzione, degli edifici con destinazione residenziale, artigianale, produttiva, direzionale e turistico-ricettiva. Per le abitazioni è consentito un aumento della cubatura fino al 20% dell’esistente. Uno scempio del territorio? Al contrario: il provvedimento consente di limitare l’utilizzo del suolo, cioè evita nuove costruzioni e favorisce il risparmio energetico, visto che consente la riqualificazione. Costo per l’erario: zero. Anzi, incentivando l’attività edilizia il fisco ne otterrà un ricavo. Insomma, yes, we can, mettiamoci al lavoro. O, per dirla in piemontese, esse an sël tòch (stiamo sul pezzo).