Il marmo italiano piace agli emiri

I marmi italiani finiscono dagli emiri. Anche nel primo mese del 2014, con 13,3 milioni di euro di controvalore (+6,3% su gennaio 2013), il Medio Oriente si conferma meta privilegiata per l’export di marmi e graniti italiani, secondo l’Osservatorio Marmomacc su base Istat. I mercati dell’area del Golfo hanno assorbito, nel 2013, materiali lapidei lavorati e semilavorati made in Italy pari a 242 milioni di euro, in crescita del 13,7% rispetto ai 213 milioni totalizzati nell’anno precedente. Nella regione spicca in particolare il Qatar, verso cui le esportazioni tricolore di pietra naturale sono aumentate dai 15,7 milioni di euro del 2012 ai 45,6 milioni del 2013. Il piccolo emirato sta creando, dalla sabbia del deserto, intere città con grattacieli, resort extralusso e centri commerciali, senza dimenticare un mega-ponte di 40 chilometri per collegare Doha con Manama, nel Bahrein. Proprio in questi giorni, il settore delle costruzioni si sta dando appuntamento a Doha, per la terza edizione di Qatar Stone Tech (12-15 maggio), salone focalizzato sulla pietra e sulle tecnologie di lavorazione che si svolge nell’ambito dell’11esima edizione di Project Qatar, l’iniziativa di riferimento nel Paese per il settore delle infrastrutture, della progettazione e delle costruzioni. Anche l’Italia è presente con una collettiva di aziende riunite sotto il brand di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale di Veronafiere dedicata agli operatori del comparto marmo-lapideo. Fanno parte della trasferta, organizzata da Marmomacc in collaborazione con Confindustria Marmomacchine, Bagnara Nikolaus, Breton, De Franceschi Marmi, Mec, La Borghigiana, MarmiCarrara, Gmm, Colombo & C., Berti Sisto & C. Industria Pietra Serena, P-Porfidi, Innova Stone, Gmc, insieme alla ditta, Kamen Pazin, dalla Croazia. moscheassss

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