Macchine per costruzioni: dati e prospettive mondiali

Nel 2012 sono state vendute nel mondo poco meno di 700 mila macchine movimento terra con un calo prossimo al 13%, dopo aver toccato le 800 mila unità nel 2011. È quanto emerge Monitor macchine, la nuova sezione appena completata del Construction equipment outlook realizzato da Unacea e Prometeia. Positivo invece l’andamento dei macchinari per il calcestruzzo (autobetoniere e impianti) che in Europa occidentale superano le 2.600 unità vendute crescendo del 6,4%. I mercati delle macchine movimento terra sono stati connotati da un clima recessivo ad eccezione della Russia (+8,6 con quasi 25 mila macchine vendute), della Turchia (+3,8% circa 10.300 macchine), della Norvegia (+29%, circa 3.600 macchine) e della Danimarca (+28,6%, 2.550 macchine). In arretramento tutti gli altri mercati dell’Europa Occidentale, con il mercato spagnolo ridotto a 800 unità. E così mentre i paesi dell’Europa Occidentale arretrano nel ranking mondiale, le nuove economie industrializzate, con la Cina al primo posto, sono arrivate a rappresentare il 40% della domanda mondiale di macchine movimento terra, quando nel 2000 erano appena il 10%. Buono l’andamento degli Usa (+9,3%) e soprattutto del Giappone (+26,6%). Per gettare uno sguardo sul futuro delle vendite di macchine per costruzioni l’Outlook analizza l’andamento del loro principale motore, ovvero gli investimenti in costruzioni, stimando per il 2013 una crescita mondiale poco superiore al 3% connotata tuttavia da forti differenziazioni geografiche. Mentre l’Europa sarà ancora in contrazione, ad eccezione della Turchia e delle buone performance russe dovute alla preparazione delle Olimpiadi invernali 2014 e all’avvio di progetti nelle infrastrutture di trasporto, i principali contributi alla crescita arriveranno dagli Stati Uniti, dalla Cina, che ha annunciato un nuovo piano d’investimenti infrastrutturali, e soprattutto dall’India, che dopo la frenata dello scorso anno dovrebbe risultare una delle aree più dinamiche, grazie all’esigenza di rafforzare la dotazione infrastrutturale e alla domanda abitativa di una classe media in rapida espansione. Bene anche l’America Latina con il Brasile in testa per merito dei prossimi mondiali di calcio del 2014 e dei giochi olimpici del 2016. In Italia il 2013 sarà ancora un anno di flessione per gli investimenti in costruzioni e l’effetto depressivo di tali prospettive è stato evidente sulle vendite del 2012 che per il quinto anno consecutivo hanno registrato un risultato negativo. Nei dodici mesi dell’anno passato sono stati immessi sul mercato 7.606 mezzi (macchine movimento terra, stradali e per il calcestruzzo) con un calo del 31,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. L’Outlook evidenzia tuttavia che il mercato italiano delle macchine per costruzioni ha risposto con un ridimensionamento molto più intenso rispetto a quanto verificatosi sul mercato dell’edilizia, bloccando la domanda al di là di quanto giustificabile con la riduzione dell’attività edilizia e allungando i tempi di sostituzione. Il fenomeno è ascrivibile ad una crisi di fiducia, che se in astratto delinea una domanda inespressa, d’altra parte non consente di ipotizzare a breve una ripresa delle vendite, qualora non si inauguri una politica economica fortemente improntata alla crescita.

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